E molto probabile che il progetto fosse stato
redatto a Roma, nella Casa Generalizia dellOrdine, e che fosse stato adattato in
loco a cura del capomastro Giovanni Macolino. Successivamente la direzione dei lavori
passo prima a Giacomo Amato, poi a Giuseppe Venanzio Marvuglia.
La facciata, elevata verso il 1750, fu concepita con
gusto ancora rinascimentale, non disgiunto da aperture verso il "rocaille".
Linterno, ad unica navata con profonde cappelle
intercomunicanti, riprende lo schema tardo manieristico che tanta fortuna ebbe
durante la Controriforma, denunciando la sua ascendenza da modelli
vignoleschi. Vi si
conservano diverse notevoli opere darte. |
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