Flora e Fauna

 

La vegetazione prevalente sull'isola di Pantelleria è costituita da:

      IL BOSCO SEMPREVERDE
si estende per circa 1.500 ettari, lo si trova alle pendici della Montagna Grande, sul cocuzzolo del Monte Gibelè, nella parte esposta a Sud-Est della Cuddia Attalora, Dietro l'Isola e a Ghirlanda. E' composto in gran parte da Pino Marittimo, chiamato i dialetto "Zappinu" occupa una superficie di 850 ettari. Presente in gran quantità è anche il Pino d'Aleppo, chiamato in dialetto pantesco "Deda"

          LA MACCHIA
essa è presente un po' dovunque. Tra gli arbusti più diffusi della macchia pantesca è da ricordare l'erica  detta in pantesco "Scappucino" essa è presente un po' dovunque. Tra gli arbusti più diffusi della macchia pantesca è da ricordare l'erica  detta in pantesco "Scappucino"

         LA GARIGA
è  una  degradazione  della  macchia,  dove  sono   numerose  le  specie  più  resistenti  all'aridità.   Abbonda  qui  il  Rosmarino.
Le garighe  più significative si trovano a Sateria e sulla costa a strapiombo di Dietro l'Isola

    LA STEPPA MEDITERRANEA
è costituita da vegetazione erbacea con prevalenza di graminacee. A prevalere sono le Terofite e le zone dove la steppa domina sono Margana, Punta Tre Pietre, Arenella. La   flora  di  Pantelleria,  che consta di circa 570 entità, risulta    costituita    principalmente   da      terofite,   che  rappresentano  circa   il  60% ,  a  queste  seguono  le emicriptofite ,  le   geofite ,   le   nanofanerofite  ,   le  camefite     e   per   ultimo  le   macrofanerofite.    Molte   delle   entità   presenti  hanno    un   rilevante    interesse   taxonomico  e    fitogeografico.  

Piante esclusive di Pantelleria

Le   entità  endemiche ,  da collocare date  le   origini
relativamente recenti dell'isola tra i neoendemismi, sono le seguenti:

LIMONIUM COSYRENSE - L.PARVIFOLIUM - L. SECUNDIRAMEUN
(Guss.) O. Kuntze-(Tineo) Pignatti-(Lojac.) Brullo
La specie cosyrense è diffusa sulle rupi vulcaniche costiere.
La secundirameum risulta localizzata lungo le rive dello
"Specchio di Venere", dov'è probabilmente legata al
particolare chimismo delle acque del lago

 

HELICHRYSUM ERRERAE
Tin.
Questa interessante camefita pulviniforme è  tipica delle
zone costiere rupestri

 

    MATTHIOLA INCANA  
R. Br. ssp. pulchella (Tin.) Brullo&Fornari

si rinviene sia lungo le coste che in alcune zone rupestri dell'interno

 

ANTHEMIS SECUNDIRAMEA
Biv.v.cosyrensis Guss.
Questa entità è frequente in stazioni alofile costiere

 

SEDUM RUBENS 
L. v. cosyrense Somm
Questa piccola terofita succulenta è tipica di stazioni a microflora veloce

 

TRIFOLIUM NIGRESCENS
Viv.v.dolycodon Somm
immagine non disponibile
Questa piccola terofita succulenta è tipica di stazioni a microflora veloce

 

MEDICAGO TRUNCATULA
Gartner v. cosyrensis
Si presenta sporadica in prati interni

 

Meritano inoltre un cenno particolare le seguenti entità:

PINUS PINASTER Aiton ssp. pinaster
questa gimnosperma, che rappresenta una delle piante più rilevanti del paesaggio pantesco, si rinviene in genere a quote superiori ai 200 m. Il Pino Marittimo, con la sua caratteristica chioma ad ombrella, è una specie calcifuga presente in molte parti del Mediterraneo occidentale, spingendosi a Nord sino alle coste Atlantiche meridionali. Di questa specie si conoscono due sottospecie, una a distribuzione mediterranea e l'altra a distribuzione atlantica.   Nel 1972 Marguglio ipotizza che il Pino Marittimo di Pantelleria sia da considerare come una razza particolare, che propone come var.cossyrae Marguglio n.n.
CAREX ILLEGITIMA  Cesati
è una interessante cyperacea frequenti fra gli arbusti della macchia della Montagna Grande, di Cuddia Attalora e di Dietro l'Isola. Per questa specie, che è stata segnalata la prima volta da CATANZARO (1970-71), Pantelleria risulta l'unica località italiana e anche la stazione più occidentale del suo areale. La specie infatti è nota per la Grecia, la Turchia, la Cirenaica, dov'è segnalata come rara.
BRASSICA INSULARIS Moris
la presenza nell'isola di questa specie, è stata segnalata da CATANZARO (1968), che la rinvenne sulle alte falesie a strapiombo sul mare del versante Sud-orientale. Questa specie era nota solo per alcune località della Sardegna e della Corsica
GENISTA ASPALATHOIDES Lam.
questa entità ad areale Nord-africano (Tunisia ed Algeria) in Europa è presente solo a Pantelleria. La specie per la sua frequenza ed abbondanza, costituisce uno degli elementi più importanti e caratteristici della macchia pantesca
PIMPINELLA LUTEA Desf.
anche questa come la specie precedente è di origine africana. E' osservabile solo in estate essendo una emicriptofita a fioritura estiva
BELLIUM MINUTUM (L.) L.
l'areale di questa microfita gravita nelle isole Egee, mentre l'unica località nota al di fuori di quest'area era Linosa. Il rinvenimento a Pantelleria da parte di BRULLO e MERCENO' nel 1976 porta un ulteriore ampliamento dell'area di distribuzione di questa rara entità
SCHOENOPLECTUS LITORALIS (Schrader)
si tratta di una entità Nord-africana tipica di stazioni con acque termali

Fauna:

La fauna di Pantelleria è peculiare in quanto la posizione
geografica dell’isola ha permesso un certo isolamento
delle specie presenti, permettendo lo sviluppo di endemismi
e la conservazione di altre specie che in altri luoghi sono
in via di estinzione.

 

Fauna Terrestre
i mammiferi


l’Asino pantesco ( U Scecco ) famoso già dal I secolo a.C., era diffusissimo sull’isola fino a qualche decennio fa. Caratteristiche principali sono l‘altezza che al garrese può arrivare fino a 140 cm e la particolare andatura ad ambio. Robusto e slanciato nel secolo passato ha avuto la sua massima diffusione collegata allo sviluppo della viticoltura. Riusciva a trasportare carichi pesantissimi lungo i sentieri dell’isola ed era dai contadini considerato talmente prezioso tanto da riservargli come dimora una costruzione tipica chiamato Sarduni. Altro animale che ha caratterizzata la civiltà contadina è la capra pantesca, ormai quasi estinta. Probabilmente è stato il primo animale domestico introdotto nell’isola a seguito dell’uomo preistorico. Nel tempo adattandosi ha evoluto caratteristiche di eccezionale robustezza. Il pipistrello plecotus chiamato "Tallarita i notte" (rondine notturna) è presente soprattutto nelle grotte naturali di Gelfiser. Diffusissimo il Coniglio Selvatico (Oryctolagus cuniculus), che è facile incontrare quando si percorrono la strade di campagna dal tramonto in poi. Da valutare le rare segnalazioni di esemplari diGatto Selvatico (Felis silvestri).

i rettili

Più interessante è lo studio delle specie di rettili che abitano l'isola. Due le rarità che si incontrano. Il Colubro ferro di cavallo (Coluber ippocrepis) diffuso esclusivamente a Pantelleria e in Sardegna è considerato il più bel serpente d'Europa per la sua colorata livrea. L’altra rarità è rappresentata dalla Testuggine greca (Testudo graeca) chiamata localmente Tartuca; la colonia che vive a Pantelleria è una delle poche oggi rimaste allo stato selvatico (in Sicilia completamente scomparsa). Le Lucertole (localmente chiamata "sarmuscele") di specie siciliana, scorrazzano per i muretti dell’isola insieme ai Gechi, "Cucciate tignuse", e si mimetizzano perfettamente. Altri rettili presenti sull’isola sono il Biacco i cui esemplari melanici sembrano fatti d'ossidiana e il Gongilo (chiamato Sangumia) che stabilisce la sua dimora sotto terra e sotto i sassi.

gli invertebrati

Tra gli invertebrati, settore fra l’altro vastissimo da trattare, essendo presenti a Pantelleria sia specie Europee che specie Africane, vale la pena di segnalare delle sottospecie endemiche: un’ape mellifera di origine probabilmente africana, che si distingue dalle comuni api domestiche per il colore bruno e per la sua particolare aggressività e il Grillo Talpa, che vive in una zona ristrettissima dell’isola: il lago Specchio di Venere.

gli uccelli

La visita a questo splendido bacino è consigliata a tuttitrekking a Pantelleria gli amanti del bird watching, essendo frequentato da varie specie di uccelli: dalle piccole capinere (fatascià) e altri passeriformi agli eleganti trampolieri come Aironi cinerini, fenicotteri rosa e Grù. Sarebbe veramente riduttivo chiudere il settore riguardante la fauna alata di Pantelleria in così poche parole, poiché immaginando l’isola come un pilone di un ponte fra l’Africa e l’Europa, su di essa veleggiano moltissime specie di uccelli che attraversano il Mediterraneo nei due sensi, specie anche rare, come l’enigmatico Falco della Regina (Falco Eleonorae), la cui nera silouette frequenta i cieli dell’isola. Altre specie della famiglia dei Falconiformi sono presenti: il Nibbio Bruno, il Falco Pellegrino, le Poiane, le Albanelle. Uno spettacolo da ammirare è in primavera quando grossi stormi di questi arrivano dall’Africa, veleggiando sul mare, trasportati dalle correnti ascensionali. Non è difficile vedere nei cieli dell’isola la sagoma bianca di un Capovaccaio (della famiglia degli avvoltoi) o aquile minori come l’ Aquila del Bonelli e il Biancone. Comunque Il Falco più caratteristico dell’Isola è "u Sicarro" (specie stanziale) nome dialettale del Gheppio, che ha colonizzato tutte le rupi dell’isola. Altre uccelli rari che frequentano l’isola sono il Gruccione (Merops apiaster) chiamato localmente "Scilakilà", la Ghiandaia Marina, l’Upupa, detto Catabubbo, il Rigogolo detto Ghiannuni, tutti uccelli apprezzati per il colore del loro piumaggio. Vanno annoverati fra gli abituali frequentatori dell’isola, tordi, merli, beccacce, quaglie anche se bisogna dare una giusta menzione ai trampolieri: moltissimi gli Aironi cenerini e rossi, le Nitticore, le Garzette ciuffetto, i Cavalieri d’Italia, le Avocetti e le Gru. Un cenno parte per la Montagna Grande che è l’unica stazione europea dove nidificano la coloratissima Cinciarella algerina e il raro Beccamoschino.

 

La fauna Marina

Cominciamo un’immaginaria immersione nei fondali dell’isola. Quello che si presenterà davanti ai nostri occhi sarà un’esplosione di colori: tantissime donzelle pavonine ci circonderanno. Provate a rompere un riccio e tenetelo in mano: le donzelle diverranno centinaia e verranno a mangiare nelle nostre mani. Continuando a scendere, in pochi metri d’acqua, incontreremo miriadi di occhiate e castagnole, che formano dei branchi così fitti da non far vedere oltre. Guardando sul fondo vedremo scorrazzare famigliole di pesci pappagallo, scari, alcuni coloratissimi saraghi fasciati in branchi, accompagnati da saraghi pizzuti anche di buone dimensioni. Si noteranno enormi branchi di salpe che si muoveranno come diretti da un direttore d’orchestra e ancora aguglie e cefali nuoteranno sopra di noi. Guardando negli anfratti vedremo piccole cernie e corvine e nidi

di alghe  costruite dai tordi pavone. Li vedremo intenti a costruirsi il nido con i ciuffetti di alga nella bocca. Scendendo ancora più in fondo incontreremo grossi scorfani rossi, immobili, sicuri del loro mimetismo. In alcuni posti potremo incontrare gruppi di trigoni che sorvolano il fondo. I saraghi e le cernie aumenteranno di dimensioni, e anche i dotti faranno la loro comparsa accompagnadoci nella nostra immersione. Nel regno dei pelagici : ricciole, leccie e tonni di tutte le dimensioni ci appariranno all’improvviso dal blù. I dentici caccieranno attaccati al fondo, invece i barracuda del mediterraneo scorrazeranno appena sotto la superficie del mare a caccia di piccole boghe.  Immergendoci

sulle secche o in prossimità delle punte che si protendono verso il largo incontreremo i grossi cernioni che salgono dal fondo a caccia di prede, branchi di grossi dentici e paraghi, possibile l’incontro con il pesce luna che si fa trasportare dalle correnti o la maestosa nobula (manta), che nonostante sia innocua le dimensioni notevoli e la sua sagoma inquietante possono darci un tuffo al cuore. Sul fondo oltre i 30 metri le gorgonie rosse fanno da padrone ondeggiando al flusso delle correnti, gli anfratti sono pieni di gamberetti. Gli incontri che possiamo fare nel mare di Pantelleria non sono solo questi, non possiamo non menzionare le murene , anche di grossa taglia (7/8 kg) che popolano quasi ogni

anfratto del fondale, anche la rara murena nera è ospite dei nostri fondali, i simpatici polpi con gli sciarrani, che li puntano come i cani da caccia con la selvaggina. Le aragoste che nei mesi invernali vengono sotto costa a deporre le uova, gli astici e le cicale di mare sono visitatori consueti delle tane più buie, dividendole a volte con cernie e corvine. Bello da vedere lo spettalo dato dalle menole ( le minnole ) che nei mesi di giugno e luglio vengono sotto costa per riprodursi, popolando le praterie di posidonia oceanica sono così tante da coprire completamente queste piante. La loro presenza sotto costa attira delfini come le stenelle e i tursiopi i cui branchi sono visibili da terra. Altri mammiferi marini frequentano le acque attorno a Pantelleria come i globicefali, lo zifio, i capodogli, la foca monaca quasi scomparsa dal Mediterraneo ricomparsa Pantelleria. D'altronde su quest’isola esisteva già una sua colonia tanto da aver dato il suo nome ad un tratto di costa e d'avere un suo posto nei detti locali. E’ dell’estate 1998 l'ultimo suo avvistamento a circa 100 metri della costa di Mursia. Pantelleria possiede un piccolo paradiso faunistico  fortunata - mente ancora ben conservato e che merita di essere protetto in considerazione della sua peculiarità e le specie rare che lo caratterizzano.