Corleone
Km 56 da Palermo, a. m. 550, nell’alto bacino
del fiume Belice Sinistro, fra le alture rocciose a SO della Rocca Busambra,
sup. 229,1 kmq, 11.285 abitanti, Corleonesi. Cap. 90034, tel. 091.
Economia agricola.
Corleone, di origine sicana, si sviluppò in epoca romana, si consolidò
in quella bizantina, fu fortezza araba. In età normanna appartenne alle diocesi
di Palermo e dal 1176 a quella di Monreale. Federico II ne accrebbe la
popolazione nel 1237 con coloni lombardi capeggiati da Oddone de Camerana. La
città ebbu un ruolo importante nella rivolta del Vespro, 1280.
Nel’ 600 iniziò il suo declino e il suo impoverimento e si sollevò
ben due volte alla pesante oppressione fiscale spagnola. La sua storia recente
è stata turbata da alcuni fatti funesti che coinvolgono soli i protagonisti e
certamente non tutti gli abitanti. Si accede al centro storico
attraversando il luogo della porta delle Buccerie, abbattuta nel 1884, vicinio
si trova la Chiesa Madre di San Martino, di fondazione incerta;
ampliata nei secoli XIV e XV, ristrutturata la parte absidale nel XVII,
definitivamente a tre navate dal XVIII, quando il pittore corleonese Carmelo
Sarpiatra decora le vele della cupola. La chiesa contiene numerose opere
scultoree, fra le quali: la Madonna del Soccorso e il battistero di
Antonello Gagini, la statua in legno di San Sebastiano, sec. XVII, il gruppo
della Madonna Odigitria, sec. XVI, il coro ligneo e alcune tele di fra’
Felice da Sambuca. Nella sacrestia si conserva una pala, San Francesco
d’Assisi, di Pietro Novelli, e altre opere e vari oggetti.