Prizzi

Km 83 da Palermo, a. m 966, su un’ altura nell’ alta valle del fiume Sosio, a S del lago artificiale omonimo, sup. 95 kmq, 6.227 abitanti, Prizzesi. Cap. 90038, tel. 091. Economia: cereali, fertilizzanti, latticini. Sulla montagna dei Cavalli, in territorio di Prizzi, sono stati rinvenuti i resti di un piccolo insediamento elimo dei secoli  VIII – VI a.C. e abitato da punici, greci, romani. Il nome dell’antico abitato fu forse Hyppana. Il paese attuale ebbe origini in età normanna, quando fu dato in feudo a Guglielmo Bonello. Passato nel 1150 al monastero di Sant’Angelo, dipendente dai Circestensi di Casamari, fu conteso tra il sec.XIII e il XV da vari signori, finchè pervenne alla famiglia Bonanno che ne fu feudataria sino al 1812. La chiesa di San Rocco e l’ex convento dei Padri Minori si trovano nella piazza San francesco D’Assisi. Risalendo il corso e attraversando tortuose stradine si giunge alla Chiesa Madre, edificata nel 1551, nel sito di una preesistente chiesa dedicata a San Giorgio; all’interno, a tre navate, è una statua di Antonello Gagini, raffigurante San Michele Arcangelo. Vicino è ciò che resta dell’antico castello, edificato nei primi anni del XII secolo, ma nel corso del tempo profondamente rimaneggiato. “I diavoli a Prizzi”, è questo il nome del ballo tradizionale e della corsa dei diavoli mascherati, che si svolge tra le strade di Prizzi in occasione della settimana santa; simboleggia la lotta del male e del bene, della morte e della vita.